Il libro per comprendere i puzzle a rotazione, avere una visione d'insieme, scoprire curiosità e dettagli storici è ora disponibile sia in formato cartaceo che digitale per Kindle. Per chi fosse interessato a questo lavoro, lascio il link per accedere alla relativa scheda su Amazon:

 [LIBRO + ebook]           Introduzione ai puzzle rotativi  [rotopuzzle]

 

 I rotopuzzle  (pronunciati in italiano “roto puzzle” o anche “rotopuʦle”)  si prefiggono lo scopo di  riempire le nostre pause giornaliere in modo costruttivo e allo stesso tempo piacevole, stuzzicando la mente e concorrendo, pungolando il ragionamento logico, a mantenerla giovane e reattiva.
   E’ per questo un diversivo adatto a tutte le età, infatti:

Secondo l'Alzheimer Society of Canada, impegnarsi nella risoluzione di un puzzle è una delle tante attività che possono aiutare a mantenere il cervello attivo e contribuire a ridurre il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer.

La malattia di Alzheimer-Perusini (morbo di Alzheimer) o anche demenza presenile di tipo Alzheimer, è la forma più comune di demenza degenerativa progressivamente invalidante con esordio prevalentemente in età presenile (oltre i 65 anni, ma può manifestarsi anche in epoca precedente). Si stima che circa il 60-70% dei casi di demenza sia dovuta a Alzheimer disease (AD).
Il sintomo precoce più comune è la difficoltà nel ricordare eventi recenti. Con l'avanzare dell'età possiamo avere sintomi come: afasia, disorientamento, cambiamenti repentini di umore, depressione, incapacità di prendersi cura di sé, problemi nel comportamento;la velocità di progressione può variare. 

Scegli la foto, trasformala in rotopuzzle e cerca di risolverlo prima del computer!

   Il software “RoToPuzZle 2015” è una applicazione leggera con intenti ludico-costruttivi per la manipolazione dei puzzle rotativi, detti anche puzzle a rotazione e che, da adesso in avanti, denoteremo col termine di rotopuzzle.
   Nulla di complesso astruso o ciclopico quindi, nulla che abbia a che fare (almeno direttamente) con la produttività aziendale o il business, ma cibo, cibo per la mente sotto le vesti d’un classico rivisitato.
   Un rotopuzzle è una variante del classico puzzle da tavolo che ben si presta al trattamento mediante mezzi automatici e all’interpretazione nella forma di gioco antistress e di abilità per sistemi a microprocessore; includendo in questa definizione, naturalmente, anche i moderni dispositivi mobili.

 

Adesso, però, facciamo un passo indietro.

 
   Essendo il termine “rotopuzzle” formato dall’accorpamento dei vocabili roto e puzzle, è bene spendere qualche parola affinché se ne illumini significato e intenti.
   Tutti conosciamo il classico “puzzle” da tavolo (più precisamente, jigsaw puzzle).
Il puzzle (in inglese [ˈpʌzl]; in italiano /ˈpazel, ˈpazol/ o anche /ˈpuʦle) è un gioco da tavolo in cui bisogna incastrare tra loro dei pezzi di cartone di piccole dimensioni fino a risalire all'immagine originale.
   In commercio troviamo puzzle delle più disparate dimensioni e soggetti. Per quanto riguarda il numero di pezzi, si va dai puzzle formati da poche decine di tasselli, in genere dedicati ai bambini, ai giganti dalle parecchie migliaia di parti.
   Altro fattore degno di nota è la forma. Comunemente i puzzle da tavolo hanno forma rettangolare, con rapporto fra i lati analogo a quello delle fotografie (4:3) o dei formati tipografici (7:5).
   Partendo dai singoli elementi “sciolti” piovuti fuori dalla confezione, dobbiamo ricomporre l’immagine originale stampata sulla scatola, scovando nel mucchio, uno dopo l’altro, i tasselli che realizzano l’incastro corretto.
   E’ certamente un bel passatempo e alla fine, dopo tanta fatica, come premio, il pregio di poter incorniciare il lavoro appena completato (o risolto), metterlo sottovetro e come quadro appenderlo al muro.
   A seconda del tempo che riserviamo a questo hobby, per completare un puzzle da tavolo possono occorrere ore, giorni o addirittura mesi per quelli da parecchie migliaia di pezzi. Facciamo altresì osservare quanto la stessa gestione di un puzzle di grandi dimensioni non sia cosa di poco conto e richieda tavoli da lavoro di tutto rispetto. Come metro di paragone si consideri, ad esempio, che la preparazione di un puzzle da diciottomila pezzi potrà richiedere una superficie libera di ben sei metri quadri… Certamente non alla portata di tutti!
   Da ciò pare evidente quanto la composizione di un puzzle sia un’attività dove la pazienza giochi un ruolo di prim’ordine.
Si seleziona con calma il pezzo che dopo attenta analisi pare combaci per forma e tinte con quello da incastonare, lo si applica e si prosegue; se il candidato scelto non fosse quello giusto, niente paura, stoici e impavidi si fa ritorno al tavolo dei pezzi sparpagliati per nuove avventurose ricerche.
   Tirando le somme: Il fattore tempo, non gioca un ruolo fondamentale. Quando siamo stanchi, mettiamo da parte (con estrema cura, per non disfarlo) il lavoro finora svolto consci che si tornerà a metterci le mani sopra la volta dopo.
   Questa è la prima differenza fondamentale tra il puzzle (classico) appena descritto e i puzzle rotativi.
   Nei puzzle a rotazione, il tempo impiegato nella loro risoluzione è un parametro imprescindibile.
   I rotopuzzle (pronunciati in italiano “roto puzzle” o anche “rotopuʦle”) si prefiggono lo scopo di  riempire le nostre pause giornaliere in modo costruttivo e allo stesso tempo piacevole, stuzzicando la mente e concorrendo, pungolando il ragionamento logico, a mantenerla giovane e reattiva.
E’ per questo un diversivo adatto a tutte le età.
   Si, perché risolvere un rotopuzzle ci terrà occupati solo per una manciata di minuti e saremo noi a decidere, compatibilmente con impegni e priorità, se risolverne un altro o se fermarci, mentalmente “rifocillati”.

 

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